Tutto ciò sarebbe stato interessante farlo in un centro di piccole-medie dimensioni dove si sarebbe potuto coinvolgere anche la popolazione del luogo sfatando la secolare menzogna degli anarchici casinisti e bombaroli (ce ne sono stati ma spesso o erano infiltrati della polizia o gente dalle idee poco chiare che si facevano passare per anarchici). Comunque, essendo stata scelta Roma (non so da chi) un simile approccio potrebbe lo stesso essere attuato utilizzando una piazza e trasformandola per un giorno o per un pomeriggio in un laboratorio creativo di incontri e di progetti.
Il problema non è la quantità (essere tanti) ma la qualità delle idee e delle proposte che si presentano e il modo in cui si presentano.
Ecco le proposte di Gian Piero, ritengo fondamentale sviluppare questi punti, particolarmente importante mi sembra questo punto: un laboratorio creativo di incontri e di progetti. Che ne dite? Aggiungete idee e sviluppiamo il dibattito.
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